Lutto cittadino per la scomparsa di Monsignor Sante Quintiliani

Emanuele Persiani

Giornata di lutto cittadino

Monsignor Sante Quintiliani è tornato alla Casa del Padre. Sabato 8 aprile, alle 10, il funerale a Roccaporena

La commozione della città e del sindaco Gino Emili

Il sindaco ha deciso di proclamare per sabato 8 aprile una giornata di lutto cittadino.

Monsignor Sante Quintiliani ad ottobre avrebbe compiuto 94 anni, ma questa mattina (6 aprile), le sue condizioni di salute, già delicate negli ultimi giorni, si sono irrimediabilmente aggravate. Immediato il cordoglio espresso da tutta la città, dalle istituzioni politiche, sociali e religiose ed anche dai ragazzi del Centro Educativo dell’Opera Santa Rita di Roccaporena, unitamente alla moltitudine degli ex alunni del centro, nato come orfanotrofio, in cui Mons. Quintiliani per tantissimi anni è stato Padre ed educatore. L’estremo saluto a questa pietra miliare, sia in campo religioso sia sociale ed umano, sarà celebrato sabato 8 aprile alle 10, presso il santuario di Roccaporena, dove è stata allestita anche la camera ardente. La morte di Don Sante non è solo la perdita, per tutta Cascia e per l’intero territorio, di una guida spirituale, umana e sociale, ma anche la perdita di un importante punto di riferimento, un vero e proprio padre per gli oltre 1500 giovani che a Roccaporena, proprio grazie a lui, al suo affetto ed ai suoi insegnamenti, sono cresciuti trovando il loro posto nel mondo, senza mai dimenticare l’amore e la gratitudine per questo padre buono e misericordioso che diceva di ricordare tutti i loro volti e le loro storie. Don Sante è stato un padre anche per il sindaco Gino Emili, che è stato uno dei collegiali a Roccaporena e con il quale ha sempre avuto un rapporto di unione e affetto, come in famiglia. “La sua perdita – ha detto Emili molto commosso – segna il passaggio di un’epoca, che è stata troppo importante per dire che sia passata. D’altra parte Don Sante ha lasciato così tanti segni, in tanti aspetti, quello religioso, sociale, umano, pubblico e privato. Don Sante, per me e per tutti coloro che hanno avuto la fortuna di incontrarlo, è stato un secondo padre e poi nel corso della vita, anche un nonno per i miei figli. Sempre una grande figura, che aveva nel sangue questa missione educativa paterna, una maestro di vita. La sua opera e il suo segno, saranno per sempre”.

Don Sante nasce il 5 ottobre 1923 a Serravalle di Norcia. Nel 1950 viene ordinato sacerdote e nominato parroco di Collegiacone di Cascia e vicario cooperatore di Roccaporena. Ed è proprio qui, nel paese natale di santa Rita, la sua casa fino alle fine, che il suo ricordo ha inizio. Nel 1939, accanto ad altre importanti figure, a lui si deve la fondazione dell’Opera S. Rita-Roccaporena, voluta per dar vita ai valori ritani dell’accoglienza, pace e carità. Proprio quest’ultima fa nascere, sempre nel benamato parroco, l’ideazione nel 1949 del collegio maschile a Roccaporena, da cui è poi nata la prima sezione di quella che oggi è l’IPSIA di Cascia. Inestimabile e indelebile, il grande lavoro del parroco per la diffusione del culto di Santa Rita nel mondo, insieme all’accoglienza verso i milioni di pellegrini in visita a Roccaporena, la quale oggi, sempre per merito di Don Sante, è un amato complesso religioso e turistico, grazie alle strutture ricettive e sportive.

In occasione dei suoi 90 anni, il Comune e tutta la città avevano ringraziato platealmente Don Sante per gli alti meriti religiosi, sociali e professionali al servizio della comunità, gli stessi per i quali un consiglio comunale straordinario gli aveva dedicato una speciale benemerenza. Una delle sue ultime lezioni di vita, Don Sante l’aveva data nel 2014, durante la presentazione del suo libro “La grotta dei sogni e la Provvidenza”, che narra la sua storia: “Ho sempre messo i giovani prima di tutto, perché sono nel mio cuore ed è grazie alla loro forza che sono cresciuto”.

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